La verità, vi prego, sui semi di Chia

Mai sentito parlare dei Semi di Chia Pudding? Non so voi ma io in questo periodo, al grido di sono una donna non sono un criceto, ho cominciato a integrare la mia alimentazione con semi e semini di ogni tipo: girasole, lino, zucca, canapa. Li trovo facilmente al supermercato e ho imparato ad aggiungerli alle verdure sia crude che cotte, ai cereali, o allo yogurt a colazione e quindi la mia dispensa è tutta un pullulare di vasi e vasetti con etichette di semini.

Tra questi mi hanno molto incuriosito i semi di Chia che, una volta che vengono a contatto con dei liquidi, assumono un aspetto piuttosto gelatinoso tanto che, per quanto ne so, vengono spesso utilizzati nelle diete vegane come sostitutivi delle uova per il loro potere agglomerante.

Ho quindi fatto un po’ di ricerche e ho scoperto che con i semi di Chia si possono preparare dei pudding alla frutta molto freschi e perfetti per la prima colazione.

Se volete provarli la ricetta di base è molto semplice, basta utilizzare circa:

  • 175 ml di latte di cocco (o di mandorla o altri latti vegetali per la ricetta vegana, altrimenti va bene anche il latte normale)
  • 4 cucchiaini di semi di chia
  • 1 cucchiaino di sciroppo d’acero (o di miele).

Mettete tutto in un barattolo con il tappo e agitate energicamente, riponete poi in frigo per circa 30 minuti e lasciate addensare: se avete fretta potete accelerare i tempi mettendo il barattolo in freezer. Completate il tutto con la frutta che preferite o con delle bacche di goji se vi piacciono. Se poi proprio siete in vena di cose golose potete anche fare la versione al cioccolato, basterà aggiungere del cacao nel latte oppure, come ho fatto io, della crema di nocciole.

Belli e buoni questi pudding, vi assicuro, ma siccome mi piace fare le cose per bene ho chiesto ad Alessandra Ardemagni la nutrizionista de La Dieta Giusta di fare un po’ di chiarezza sulle loro proprietà, visto che sul web si trova di tutto e di più ma talvolta le informazioni sono poco chiare. Ecco cosa ci racconta.

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Recentemente, i semi di Salvia hispanica L, conosciuti come Semi di Chia, sono diventati popolari per le loro proprietà nutrizionali e in particolare perché contengono alti livelli di acidi grassi poliinsaturi, ovvero grassi definiti volgarmente «buoni»: gli stessi presenti per intenderci nel pesce e in altri oli di semi.

Allo stato attuale, ci sono molti studi dedicati alla conoscenza della funzionalità – ovvero delle proprietà salutistiche dimostrate – di alcuni alimenti.

Gli alimenti funzionali hanno guadagnato enorme attenzione in tutto il mondo nel corso degli ultimi anni a causa dell’aumento delle persone che vogliono migliorare il proprio stile di vita. Ci sono numerosi studi che hanno riportato la correlazione tra alta concentrazione di grassi saturi, l’acido palmitico in particolare, e basso apporto di acidi grassi poliinsaturi con l’aumento delle malattie cardiovascolari.

La Chia, era la principale coltura alimentare dei popoli indigeni del Messico e Guatemala, è ora ampiamente coltivata e commercializzata  per il suo elevato contenuto di (omega) ω-3 e  acido alfa-linolenico (ALA), per le sue proprietà antiossidanti e inoltre non contiene glutine. Una recente ricerca pubblicata sul Journal of Chromatography evidenzia il potenziale nutraceutico di questi semi.

Interessante è notare che ci  sono molti fattori che possono causare variazioni nelle concentrazioni dei composti attivi nei semi di chia. Uno di questi è la zona di coltivazione della pianta stessa: oggi la sua coltivazione non è solo limitata alle Americhe, ma si estende anche ad altri territori come l’Australia e Sud-Est asiatico.  Le differenze di ambiente, cambiamenti climatici, disponibilità di nutrienti, l’anno di coltivazione o le condizioni del suolo svolgono un ruolo cruciale nelle variazioni.

Un altro fattore che può contribuire a differenze nelle composizioni chimiche dei semi di Chia è lo stadio di sviluppo della pianta. Diversi studi sono stati eseguiti sui benefici dei semi di Chia per la salute dei polli di allevamento.  Studi comparativi con altri semi tra cui lino, colza, girasole ha indicato che uova di galline allevate con semi di Chia avevano il più alto contenuto di acidi grassi omega 3 e di acido alfalinoleico. Altri studi sono stati condotti su maiali e conigli e in sintesi l’incorporazione di Chia nei mangimi animali determina un aumento di acido alfalinoleico e una diminuzione dei livelli di colesterolo in carne e uova. Studi clinici sull’uomo finora eseguiti hanno dimostrato vantaggi sulla salute umana.

La Commissione europea ha approvato l’uso di semi di Chia in prodotti come il pane con un limite di non più del 5%. Oltre  che nel pane, l’industria alimentare utilizza ampiamente i semi di Chia o il suo olio per diverse tipologie di alimenti come i cereali per la colazione, snack, biscotti, succhi di frutta , torte, e yogurt.

Sulla base dei risultati della ricerca in corso, i semi di Chia sono una buona scelta in termini di grassi contenuti per mantenere un profilo lipidico sierico equilibrato.

Tuttavia, a differenza della  vitamina E e del coenzima Q10, in vivo la certezza della bioattività clinica è ancora limitata.

 Riferimenti

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Tutto chiaro vero? Beh, spero di si e soprattutto spero di avervi fatto venire la voglia di provarli perché vuol dire che anche voi avete voglia di dedicare il giusto tempo alla vostra salute, soprattutto a iniziare da una buona colazione.

Anzi, se avete voglia e avete un profilo su instagram postate le vostre foto dei pudding e taggatemi, mi trovate come @daniandcolf. Vi aspetto!

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