Detto tra noi: Ama, Ridi, Vivi, Scrivi

Detto tra noi di figli ne ho tre e quel che fa la differenza non è tanto il numero in sé quanto il numero di anni che passa tra uno e l’altro. Potrei dire che l’universo delle mamme (che è davvero infinito) si divide in tre: chi ha figli gemelli, chi li ha ravvicinati e chi li ha fatti in tempi sparsi.

Le mamme dei gemelli sono per me donne a cui portare il massimo del rispetto: una partenza col botto che non so bene come si possa superare. Le mamme dei figli di età ravvicinate (le più precise ogni due anni) per quanto diverse da un certo punto di vista si assomigliano tutte: vivono le stesse dinamiche, hanno gli stessi problemi, cascano negli stessi errori e si risollevano più o meno con gli stessi tempi. (Sto generalizzando, eh, sappiatelo!).

E poi ci siamo noi, mamme di figli che poco o nulla hanno a che spartire gli uni con gli altri se non il Dna: vite scolastiche separate, amicizie incondivisibili, giochi e gusti che non si incontreranno mai, e una gran fatica da parte nostra a tenere compatta la truppa senza rischiare l’ammutinamento.

Ma ogni situazione ha le sue opportunità e, detto tra noi, per me avere a che fare con personcine che vanno dalla preadolescenza alla più tenera infanzia vuol spesso dire darmi l’opportunità di imparare dai miei errori e non ripeterli più, studiare strategie ad-hoc sapendo come poi va a finire, e soprattutto farmi trovare sempre più consapevole e matura come donna e come persona quando certe situazioni si ripresentano.

Così è capitato che un paio di anni fa la mia grande debuttava in prima media con tutta una serie di cambiamenti fisici, umorali, ormonali ed esistenziali e nel frattempo quello di mezzo iniziava il suo percorso in prima elementare e il mondo delle lettere gli si svelava: non faceva che leggere stupito le insegne, i nomi delle vie e qualunque volantino ci capitasse per mano.

Due rivoluzioni in contemporanea portavano un sacco di energie in casa, a volte positive, a volte meno, due grossi cambiamenti per loro e per noi. Insomma c’era un bel trambusto e spesso io non riuscivo a trovare il tempo di dedicare loro la giusta attenzione, le giuste parole, o anche solo il momento giusto in esclusiva per ognuno di loro presa anche dalle richieste del più piccolo.

Così mi è venuta in mente una cosa bellissima che avevo letto una volta su un blog americano ed è nato Detto tra Noi: un quadernino da lasciare sul cuscino del letto, dove potessimo scriverci, disegnare, dirci delle cose, fermare il tempo anche solo per i due minuti necessari a scriverlo, farci una coccola o dirci quello scusa che a volte fa così fatica a venire fuori.

 

La grande poteva in questo modo cercare di dare voce in maniera più consapevole e matura alle tempeste che le facevano andare l’umore più su e giù di un’altalena e il piccolo poteva scoprire la gioia di scrivere, mettere insieme le lettere e comporre parole che componevano pensieri e frasi.

A loro è piaciuta moltissimo l’idea e l’hanno accolta con grande stupore e gioia, e tra l’altro è stata una di quelle cose che ha avuto anche l’effetto di farli sentire uniti perché entrambi hanno ricevuto lo stesso trattamento; e per me è un modo per avere uno spazio e un canale di comunicazione esclusivo con loro (solo ogni tanto ospitiamo qualche letterina del papà!).

Ormai sono passati due anni e la novità è diventata un nostro modus vivendi e se l’entusiasmo iniziale ha lasciato un po’ il passo alla routine e alla fretta quotidiana non vi dico però che tonfo al cuore e che gioia ogni volta che qualcuno vede comparire il quadernino sul proprio cuscino.

 

E’ li che lo mettiamo quando vogliamo consegnarci un pensiero o una dedica: io sul loro letto e loro sul mio.

 

Ieri sera notavo che le copertine si erano un po’ rovinate e così ho deciso di mettere alla prova le mie abilità di grafica e di impratichirmi un po’ con Canva, che se non conoscete vi suggerisco di scoprire perché vi si aprirà un mondo, soprattutto se avete più tempo di me per imparare a sfruttarne le mille opportunità.

 

Così ho ridisegnato le etichette da attaccare sui quadernini che ai tempi avevo comprato da Tiger, e ho pensato di condividerle qui con voi e di raccontarvi di questo nostro piccolo spazio.

Spero vi faccia piacere e se avete voglia di metterlo in pratica potete cliccare sulle immagini sotto e stampare le etichette: ne ho fatte due una per le femmine e una per i maschietti  (dovrebbero essere già impostate in dimensione da quadernino ma poiché le mie capacità di grafica a volte sono incerte se così non fosse fatemelo sapere, che provvedo. A meno che non siate capaci voi stesse di ridimensionarle in base al quadernino che sceglierete!).

Ora che ci penso il tutto ha anche un valore per cercare di salvare la scrittura su carta, sfuggire all’abitudine di scrivere solo per abbreviazioni con una grammatica ridotta sempre più all’osso, e non bruciare via le emozioni nel tempo di un whatsapp…
Fatemi sapere cosa ne dicono i vostri figli!

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