Nel processo di minimalismo che piano piano cerco di imporre alla mia casa come unica strada per tenere sotto controllo il disordine ho fatto della filosofia su cosa è mi è utile e cosa indispensabile. Quelle che vi elencherò sono dunque le cose che nel corso del tempo ho eletto a indispensabili e che se mi togliete creerete sicuramente delle crisi di nervi e sbalzi umorali degni di una teenager in piena tempesta ormonale.
Partiamo dal più ovvio, che in realtà non è uno ma trino, di cui peraltro ultimamente si fa un gran parlare ed è di gran moda: la triade limone/aceto/bicarbonato che in tema di pulizie all’occasione trasforma noi casalinghe del nuovo millennio in sagge donne informate e consapevoli con un cervello green e un’anima vintage. Se ancora non siete incappate in questo nuovo vecchio trend e volete sapere come miscelare questi tre ingredienti che normalmente tutti abbiamo in casa leggete i miei consigli per una casa pulita ed ecologica.
Per quanto riguarda il bucato invece non mi capacito proprio di come abbia potuto vivere per anni e anni senza avere un’asciugatrice. L’asciugatrice è un po’ come il telefonino, una volta che ce l’hai non puoi più farne a meno e la tua vita precedente sembra richiamare l’epoca dei Flinstones.
Non ci si può credere che prima si passasse del sano tempo a stendere tutto in un gioco di incastri e di sfruttamento al millimetro, in un microclima tropicale, per poi avere tra le mani asciugamani e pantaloni di cartone nonostante i fiumi di ammorbidente versati nella lavatrice.
Se l’obiezione è: ma consuma un casino, vi assicuro che non è più così vero, inoltre con l’erogazione dell’energia elettrica a fasce orarie è possibile gestire il consumo energetico. Inoltre si risparmia in energia consumata dal ferro da stiro che viene usato la metà della metà della metà. Non solo: si può riciclare l’acqua di residuo dell’asciugatura e usarla al posto dell’acqua distillata per stirare; infine non stendere e non stirare si traduce in un gran risparmio di tempo che è poi la risorsa più preziosa che abbiamo.
Il mio nemico pubblico numero uno in casa è il calcare, lo odio, lo detesto, lo considero subdolo perché ti prende a tradimento: un attimo prima c’era un’innocua goccia d’acqua e un attimo dopo una orribile macchia che rovina ceramiche, resina, acciaio, tutto.
In questa mia lotta quotidiana che combatto con la bottiglia di aceto bianco al collo come fossi un San Bernardo, l’oggetto a cui non saprei più rinunciare è il tergivetro per la pulizia del box doccia.
Che non vi dico poi quanti ne ho dovuti comprare e cambiare per trovare quello che facesse al caso mio, essendo il mio box doccia curvo. Però ora che ho l’arma vincente in pugno son davvero soddisfatta.
Infine per quel che riguarda la cucina devo dire che tra tutti gli elettrodomestici e accessori di cui ci si può servire: dallo spremiagrumi elettrico, alla macchina del pane, lo stampo per i muffin, la rotella per tagliare la pizza, il kitchen aid, la planetaria, la mandolina e chi più ne ha più ne metta sono due le cose che mi hanno veramente cambiato la vita in meglio: il coltello di ceramica, amico fidato di mille piatti a base di verdura, di tonnellate di frutta sbucciata e di quintali di cipolla tritata ma ancora di più la spatola di silicone per aiutarsi nella preparazione dei dolci: non c’è cucchiaio che regga il confronto e non dobbiamo più resistere alla tentazione di leccare col dito la ciotola dell’impasto, anche se su quest’ultimo aspetto i miei figli hanno molto da ridire.