Ce l’abbiamo fatta, e non c’è voluto nemmeno tantissimo, perché quando le persone sono brave le cose è più facile farle che dirle. E lei ci sa fare davvero. Io che della casa amo tutto non potevo non rimanere incantata dai suoi post così evocativi e dai suoi outfit che mettono subito la voglia di comprare tutto in un click tanto sono curati, allegri e stilosi.
Così dopo aver scritto un post a più mani (ricordate tre blogger e una zucca?) ho pensato che fosse il perfetto complemento a uno per una casa sempre perfetta e organizzata e che qui su questo blog potesse starci come il cacio sui maccheroni (si perché lei , tra l’altro, vive Roma).
Ma poiché non tutti hanno avuto la fortuna di conoscerla e incontrarla già sul suo bellissimo blog lascio a lei, con il suo stile che imparerete a riconoscere e amare presto anche qui, le presentazioni.
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Non mi sembra educato piombare in casa d’altri così, senza almeno due righe di presentazione, e pretendere pure che qualcuno perda del tempo a leggermi.
Soprattutto se la casa in questione è quella di Daniela, che fa del bon ton, dell’ordine (o del disordine controllato) e dell’armonia del vivere in casa il tema di queste sue belle pagine. E così mi vedo costretta a spenderle, ‘ste due righe di presentazione.
Prometto di essere breve. Iniziamo da qualcosa di semplice: i dati anagrafici. Per questi mi limito a dirvi il mio nome, che è composto di sole quattro lettere ed è semplice semplice: Nora. Su anni, mesi e giorni, mi riservo il lusso di glissare con eleganza.
D’altra parte l’età di una signora è un’informazione che, pur destando interesse in molti, può comodamente restare ignota pressoché a tutti.
Passiamo alla mia professione; o, meglio, alle mie professioni; o, meglio ancora, alle molteplici attività nelle quali sono costretta, mio malgrado (ma sempre con allegria), a districarmi.
Il mio titolo di studio mi dichiara architetto ma, esaminando con onestà il reale impegno temporale della mia testa, delle mie gambe e delle mie braccia nel corso dell’intera giornata (e, a volte, anche della notte), potrei piuttosto definirmi: una professionista, una mamma (di due meravigliosi bimbi: un treenne e un cinquenne), una casalinga q.b., una blogger per passione.
Il tutto miscelato con una cura un po’ frettolosa e caotica che, se a volte lascia cadere qualche frammento qua e là, è sempre ben disposta a tornare sui suoi passi a raccoglierlo e reinserirlo nell’ingranaggio.
Ora che sapete queste due o tre cose su di me, penso che farei bene a dirvi perché mi leggete qui, invece che sulle pagine del mio blog, l’amatissimo design outfit. Qualche tempo fa succede che conosco Daniela, iniziamo a inseguirci, commentarci, apprezzarci nelle rispettive sfere social e, con un suo colpo di genio, troviamo il modo di abbozzare un canovaccio di collaborazione.
La trama di base è questa: lei, con la sua solita competenza, precisione e semplice chiarezza, continua a darvi quelle dritte da casalinga e da colf che, se iniziate a collezionarle, alla fine vi ritrovate in mano un bel manualetto alla Martha Stewart che neanche la suocera saprebbe mettere insieme con i suoi bla bla.
Io, invece, faccio il controcanto a Daniela con la mia voce da architetto.
Per farlo, però – ve lo dico – non mi sogno neanche di presentarmi senza gli strumenti giusti. Sono tutti chiusi dentro un armadio che, da qualche tempo, accoglie sui suoi ripiani quanto di meglio riesco a scovare nel mondo del design.
Io, con il design, ci faccio gli outfit, ci vesto la casa. Cerco di confezionarlo prêt-à-porter in modo che non se ne stia lì, in gabbie di cristallo, lontano da tutti, solo per essere ammirato. Lo faccio mio e, se vi va, cercherò di farlo anche un po’ vostro, il design: vostro e della vostra casa.
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Ora che le presentazioni son state fatte, non potete mancare ai prossimi appuntamenti. Indovinate cosa tirerà fuori dal suo armadio settimana prossima? Se siete state attente un indizio l’avete già.