Libri. C’è chi, famelico e ossessivo, li divora, li fa suoi in un pasto vorace di pagine e conserva infine, tra le dita e negli occhi, il filo rosso di un’emozione, di un ricordo, di una trama misteriosa e avvincente.
E c’è chi, distratto e svogliato, un giorno ne prende tra le mani uno e magari, curando che nessuno se ne accorga, salta all’ultima pagina e, prima degli altri, sa il finale; forse anche qualcosa in più, se ha sbirciato il sunto nel risvolto di copertina.
E, ancora, c’è chi, metodico e un po’ apprensivo, trova il conforto alla sua ansia di conoscenza in tomi polverosi che sanno di scuola di una volta e di borsa del professore.
E poi sono sicura che ne avrete in testa molti altri, di questi chi. In mancanza di idee, fatevi un giro alla più vicina Feltrinelli, passeggiate con aria incurante tra gli scaffali ricolmi di pagine e inchiostro e, senza dubbio, vi farete un bel campionario di lettori.
Tra questi ci sono anch’io e per i libri – ve lo dico – nutro una passione sconfinata.
Me l’ha messa nel cuore mio padre. Pur riuscendo nel suo intento, ha utilizzato la più sbagliata delle tattiche. A sette anni mi ha fatto piombare sul grembo quel David Copperfield che sarebbe capace di ingrigire anche un Carnevale di Rio e, sera dopo sera, mi ha costretto a leggerlo. Non potevo saltare neanche un capitolo e dovevo riassumerglielo, persino.
Fatto sta che da quella volta io, dai libri, non mi ci sono più staccata. Risultato? Volumi parcheggiati in doppia fila (onoro la buona tradizione romana del traffico selvaggio, dopotutto) in una quattro moduli di Ikea e, a tratti, molta voglia di fare una cernita, di trovare un percorso di lettura chiaro, definito e confortante, lungo il quale indirizzare le mie idee e i miei futuri acquisti in libreria.
Non ci riesco e, grazie al contributo in pagine dei miei bimbi, che incalzano dalla fascia 0-3 a quella +3 e oltre, so che presto la doppia fila si tramuterà in tripla.
Da bravo architetto, dunque, sapete che faccio? Non riuscendo a dirimere il problema in casa mia, tento di farlo nella vostra. So che, mettendoci un po’ di impegno, sarete capaci di riconoscervi in una di queste quattro categorie di lettori / stipatori / organizzatori di libri:
I progettisti
La vostra missione è sperimentare e trovare la perfetta soluzione ai problemi che, di volta in volta, si presentano lungo il cammino. Vi capita di inciampare in un mucchio di libri? Facile. Li acchiappate e li infilate in una manciata di moduli solidi, colorati, componibili e impilabili. Quanti moduli? Ancor più facile. Quanti ne servono a catalogare la vostra biblioteca in un indice ragionato di argomenti, autori, case editrici e quel che volete voi. La composizione degli elementi d’arredo diventa lo specchio del vostro sapere e, ancora una volta, il problema trova la sua miglior soluzione.
- Normann Copenhagen, Color Box (Made in Design, 80 euro)
- B-LINE, Quby (LOVEThESIGN, 173 euro)
- Quinze & Milan, Honeycomb (Made in Design, 197 euro)
I precisini
Per voi la classe non è acqua e, a costo di ritagliare per loro una buona fetta della parete del soggiorno, i grandi autori – vecchi amici un po’ pedanti – devono trovare ampio e comodo alloggio tra i ripiani senza fronzoli di una libreria come si deve; polvere – esente, ovviamente. L’arredo deve acconsentire a scomparire per dare maggior risalto ai suoi ospiti. In via eccezionale, a tratti, può balenare qualche centimetro di legno chiaro o di lucido metallo. Mai di più però; vuoi mettere il fascino di Oscar Wilde?
- Normann Copenhagen, One Step Up Bookcase (TooDESIGN, 470 euro)
- String Furniture, mensola String Pocket (Made in Design, 129 euro)
I creativi
Per voi lo spazio è il regno dell’immaginazione, della contaminazione, dell’imprevisto; banale e incontemplabile l’idea di riservarne una porzione – seppur piccola e innocente – all’esclusiva funzione di contenere dei libri. Meglio un libro insieme a una vecchia fotografia, piuttosto; o al vaso della nonna che – non sia mai! – dovesse, cadendo, frantumare dolci ricordi d’infanzia; o al ricordo di un viaggio in terre lontane. Voi creativi non avete una libreria nella comune accezione del termine. Avete piuttosto un contenitore multiforme di idee che, se può, mostra anch’esso la sua verve frizzante e ben disposta verso il mondo. Fantasia a briglie sciolte.
- Kartell, scaffale Bookworm (Made in Design, 675 euro)
- Compagnie, scaffale Max (Made in Design, 176 euro)
- Studio12, BARREL12 (DePABO ideas, 1.000 euro)
I puristi
Navighereste tra i libri, se poteste. Lo so. Condividerei appieno questo sogno, se nella realtà non si scontrasse con la necessità di conservare in casa quel minimo di ordine per tirare avanti; per far sì che non ci si ritrovi ogni sera, in formazione sparsa, a cercare tra cataste di robaccia le chiavi della macchina o la bolletta del gas in scadenza. Cari puristi, questi mucchi di libri sono per voi. Lustratevi gli occhi.
- Opinion Ciatti, Ptolomeo (Made in Design, 399 euro)
- AK47, libreria Bretell (LOVEThESIGN, 236 euro)
Bene, avete trovato il vostro tipo di libreria? Ora vi servono i miei consigli su come organizzare i libri nella libreria.