Durante i miei corsi a Tate e Colf uno degli argomenti sui quali spesso mi devo soffermare a lungo è la cura delle scarpe.
A partire dal non lasciarle in giro – non so perché ma sembra quasi che per alcune siano un complemento d’arredo – a come pulirle e come prendersene cura. Noto però spesso che anche il materiale necessario come spazzole e spazzoline, lucido, panni, tendiscarpe vengono cacciati in una vecchia scatola o in un sacchetto in fondo alla scarpiera e talvolta dimenticati. Questo però è il primo segnale che trasmettiamo di un lavoro che può non venir fatto regolarmente.
È vero che le scarpe sono un qualcosa che si tende a collezionare e il cui numero sale molto velocemente per cui tutto lo spazio utile viene al più presto occupato, però se destiniamo agli attrezzi del mestiere una scatola in ordine e gli diamo magari anche un tocco di personalità la nostra Colf capirà meglio che vogliamo che alla pulizia delle scarpe si dedichino attenzioni, tempo e cura.
Io uso una vecchia scatola di legno dove un tempo giacevano tre belle bottiglie di vino, il che già non rischia di essere confusa all’interno della scarpiera con una scatola delle scarpe, e per rendere ancora più chiaro il messaggio ho attaccato sopra la figura di una scarpa maschile.
Se anche voi volete seguire il mio esempio, qui potete scaricare il pdf, stamparlo e incollarlo sulle vostre scatole.